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Nella vasta letteratura pseudo-democritea spiccano i Paignia («divertimenti»), una breve collezione di formule magico-alchemiche, trucchi illusionistici e curiose prescrizioni mediche e sessuali. A lungo attribuiti al mago e naturalista egiziano Bolo di Mende (sec. I a.C.), seguace di Democrito, questi stravaganti procedimenti sembrano richiamarsi in modo particolare alle raccolte ellenistiche di mirabilia, alla paradossografia e alla letteratura ermetica, oltre che agli esperimenti di magia naturale diffusi nel Medioevo. Trasmessa da un celebre papiro del British Museum, l'opera rappresenta un documento significativo della tradizione magica greca.